
Mi rattrista leggere sulle pagine del Corriere la notizia sui nuovi divieti e la rinnovata severità nei confronti del popolo sempre più folto -e felice malgrado tutto- dei ciclisti luganesi.In controtendenza totale con tutto il resto del mondo sviluppato a Lugano si frena il progresso. Chiunque abbia con uno sguardo anche sommario comparato le differenze di assetto urbano tra le New York, Parigi, Londra, Milano, ecc. di 10-15 anni fa rispetto ad oggi si rende conto che sono dappertutto spuntate ed aumentate le ciclopiste.
Questo non è soltanto un accorgimento etico, estetico, ecologico, salutistico e di qualità di vita. Come può testimoniare chiunque abbia sinceramente fatto una prova scientifica-statistica, o anche solo personale, sulla bici come mezzo di trasporto è anche una scelta che premia uno dei maggiori valori del capitalismo: l’efficienza.
Michael Bloomberg, che oltre ad essere diventato miliardario grazie al suo impero basato sui dati è stato uno dei principali fautori delle ciclabili a New York quando è stato sindaco disse: “In God we trust. The rest bring me data.” (trad.: In Dio crediamo. Gli altri portino dati). Ebbene, i dati (statistici) che gli portarono e in cui basò la sua politica riguardo alle ciclabili mostrano come nelle urbi, per le corte e medie distanze il mezzo più efficiente sia la bici. Inoltre mostrano come questo sia benefico per i commerci, ecc.
Con l’avvento delle e-bike questa realtà si fa fruibile e fattibile anche per regioni collinose come la nostra. Inoltre, già che ci siamo, sfatiamo due miti sulle e-bike basati su pregiudizi anziché giudizi fondati, uno contrario all’altro.
1. “Se vado in bici, voglio pedalare.” Le e-bike o biciclette a pedalata assistita possono aiutare a fare più sport a chi afflitto da diversi patemi -anche la pigrizia-, ma per muoversi bisogna comunque pedalare, non c’è un gas! La pedalata è sicuramente più leggera e confortevole, ma bisogna sempre pedalare. Quindi a voi sportivi chiedo: meglio andare al lavoro, a far la spesa, a scuola in auto (o scooter) o in bici elettrica dove comunque un minimo di movimento lo faccio?
2. “Sicuramente non sarò più efficiente-veloce in bici che in mezzo motorizzato.” Le bici elettriche sono degli splendidi mezzi di trasporto capaci a tutti gli effetti di rimpiazzare i mezzi motorizzati la maggior parte degli spostamenti che oggi vengono fatti con questi ultimi. Oggi ci sono cargo bike dove caricare spesa, bambini, attrezzi da lavoro, cibo, ecc.
Chi scrive è abbastanza sportivo, ma nel suo quotidiano tragitto casa-lavoro in e-bike non solo è capace di prevedere con precisione oramai impossibile in automobile la durata del tragitto tutto l’anno e a qualsiasi orario (massimo 20 minuti per 9 km attraversando la Città da Gandria a Pambio-Noranco) ma in più fa uno sforzo equivalente a 40 minuti al giorno di passeggiata a piedi per recarsi a e dal lavoro.
Peccato invece che la situazione ciclabile nel luganese sia tale per cui questo gesto efficiente e sano debba diventare quasi eroico e di sopravvivenza! Ci vuole il famoso pelo sullo stomaco per giostrare tutti gli ostacoli che la mancanza di piste atte a fare della mobilità ciclabile una soluzione non solo efficiente ma sicura pone.
Come abbiamo mostrato in un video recente (https://youtu.be/e5KjDU6qlV4), tralasciando la penosa situazione di pedoni e peggio ancora ciclisti nelle gallerie di Gandria, anche solo nell’attraversamento della città nella sua parte centrale, sembra che gli ingegneri del traffico e chi decide queste cose a Lugano considerino ancora la bici un mezzo di svago e turistico e non un vero mezzo di trasporto che appunto (e ripeto ad nauseam) può primeggiare in materia di efficienza rispetto ad auto, ecc.
Invito dunque chiunque voglia provare per credere a prendere una bici (elettrica) e provare a fare il proprio percorso urbano. Dirò di più: se qualcuno dell’esecutivo mi legge ed è disposto, gli presterò volentieri una delle mie bici gratuitamente per fare queste prove!
Cordialmente, e felice in bici,
Enrique Sanz Prati
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